mercoledì 18 settembre 2013

Bulgaria: il Governo chiede l’intervento dell’Ue per fronteggiare il flusso di immigrati.

La Bulgaria ha lanciato ieri un appello all’Unione europea per ricevere sostegno finanziario al fine di far fronte a un afflusso crescente di persone in fuga dalla guerra civile in Siria. “La Bulgaria ha dimostrato di essere un partner affidabile in seno all’Ue. Abbiamo dimostrato che siamo in grado di proteggere le frontiere esterne dell’Ue, prendendoci un serio onere”, ha dichiarato il ministro dell’Interno Tsvetlin Yovchev. La Bulgaria ha già compilato una domanda di contributo finanziario della Commissione europea per ricevere aiuto nell’accogliere il numero sempre crescente di rifugiati, per lo più siriani, che attraversano illegalmente il confine dalle vicine Turchia e Grecia, ha aggiunto il Ministro. Ad oggi, 4.010 persone, tra cui 1.465 siriani, hanno richiesto lo status di rifugiato in Bulgaria. Altre 1.000 persone sono state detenute alle frontiere, ma non hanno ancora deciso se fare domanda di protezione, secondo quanto rivelano i dati ministeriali.
I 3 centri di accoglienza del Paese – con spazio per solo 1.100 persone – sono da tempo stracolmi di immigranti, il che ha spinto il Governo a metterli in centri di detenzione e ad avviare una ricerca urgente di edifici che possono essere trasformati in rifugi. La decisione di richiedere l’intervento dell’Ue è giunta dopo che alcuni siriani hanno inscenato uno sciopero della fame per protestare contro le lunghe procedure di determinazione dello status di rifugiato e le “pessime condizioni” dei campi, che a quanto dicono, rasentano le condizioni carcerarie e sono ben al di sotto degli standard previsti.
Il ministro Yovchev ha pertanto anche dichiarato che il Governo starebbe valutando la possibilità di trasferire alcuni immigrati in altri Stati membri dell’Ue.
(Samantha Falciatori)


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