I bulgari sono agli ultimi posti del rapporto Onu sulla felicità, dietro paesi molto più poveri. Le disuguaglianze sociali e la crisi dei valori spiegano in parte questo risultato.
Il rapporto sulla felicità dell'Onu è basato su una metodologia complessa, a cominciare dalla definizione di felicità e di stato. Ma le conclusioni di questo sondaggio meritano di essere analizzate con attenzione. Alcuni punti sono evidenti: i paesi ricchi sono più felici, mentre là dove la crisi è più forte la percezione soggettiva della felicità diminuisce. Questo però non spiega la visione complessiva di questo studio né perché la Bulgaria occupi il 144° posto della classifica.
Una spiegazione possibile è che non esistono dei modelli culturali diversi per descrivere la propria condizione. Nei Balcani e soprattutto in Bulgaria c'è una forte cultura del lamento. Nelle società più sviluppate è più difficile lamentarsi. Se ci si lamenta perché si vive male, perché non c'è lavoro o perché non si ha la vita privata che si vorrebbe, si rischia di non trovare lavoro. Per questo motivo in questi paesi la gente sviluppa uno spirito di ottimismo, che può addirittura apparire imposto.
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