
Vallas, in un intervista rilasciata ieri all’emittente France Inter, ha sottolineato che “non vi è alcuna decisione in merito all’ingresso della Romania e della Bulgaria nell’area Schengen (…) Come ministro, ho molte riserve sull’apertura di queste frontiere, almeno fino a quando non si troveranno delle misure per garantire la sicurezza ai cittadini di tutti i paesi dell’area”.
In precedenza, Valls aveva riconosciuto che “ci sono problemi, e non lo nego, con le popolazioni rom” stabilitesi in campi abusivi, alcune delle quali si dedicano al “crimine” e all’ “accattonaggio”.
Il ministro ha ammesso che l’insicurezza in Francia “è una realtà” e che “il sentimento di insicurezza” è fortemente cresciuto tra il 2007 e il 2012 (durante il mandato del precedente governo, del presidente conservatore Nicolas Sarkozy).
“Registriamo un’esplosione delle rapine nelle città”, ma anche nelle aree rurali che non erano abituati a simili fenomeni, che si devono a “reti che provengono dall”Est” Europa e che “seminano il terrore”, ha aggiunto Valls.
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