lunedì 16 settembre 2013

Bulgaria, i predoni di tesori agitano il Paese

Rubare tesori nascosti, per rivenderli all'estero e intascare milioni di euro. La criminalità organizzata, in Bulgaria, ha svoltato verso l'archeologia. Quella clandestina, che grazie a scavatori professionisti permette di scovare, e poi sottrarre illegalmente, decine di migliaia di reperti, per un guadagno complessivo che, in base ai dati diffusi dalle autorità locali, si aggira intorno a 30 milioni di euro l'anno.
Il 'furto della storia', nel Paese, ha raggiunto il terzo posto in classifica tra i business illegali, dopo droga e prositituzione. I manufatti sottratti senza permesso vanno dalle antiche monete romane agli elmetti militari dei traci, fino alle abitazioni di facoltosi collezionisti asiatici e arabi.
Attualmente, secondo la polizia bulgara, sono circa 300 le bande di predoni in circolazione nel Paese, mentre lo scavo illegale potrebbe coinvolgere fino a 50 mila persone.
I 'TOMB RAIDER' STRANIERI. «Anche quando riusciamo a recuperare qualcosa, non sappiamo dove quei reperti fossero stati trovati in origine. Quindi per noi è impossibile ricostruire in modo corretto la nostra storia», ha spiegato Bozhidar Dimitrov, direttore del museo nazionale di storia a Sofia.


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