La Corte costituzionale bulgara ha revocato il divieto per gli investitori stranieri di acquistare terreni coltivabili, una misura che secondo molti avrebbe messo a rischio il futuro del paese in seno all’Unione europea.
Secondo la Corte approvando la controversa norma, lo scorso ottobre, il parlamento avrebbe violato i principi costituzionali.
A maggioranza, l’assemblea legislativa bulgara, ignorando le pressioni della Commissione europea, aveva deciso di estendere fino al 2020 il divieto, che colpisce gli stranieri, compresi quelli provenienti da paesi dell’Unione.
Il divieto era stato proposto da Ataka, un partito ultranazionalista, ma col voto segreto ha incassato a sorpresa il consenso di molti deputati socialisti, che sono nella maggioranza al governo, oltre a quello annunciato dal centrodestra all’opposizione.
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