venerdì 18 luglio 2014

Bulgaria verso nuove elezioni anticipate

Disfunzionalità politica, crisi istituzionale, febbre bancaria e elezioni anticipate. È questa la fotografia della Bulgaria dopo il voto per le europee dello scorso maggio. Nostro approfondimento

Le elezioni per il Parlamento europeo – tenute lo scorso 25 maggio – hanno segnato una svolta nella scena politica in Bulgaria: la sonora sconfitta rimediata dal Partito socialista bulgaro (BSP) ha chiuso ogni speranza dell'esecutivo guidato dalla primavera del 2013 dall'economista Plamen Oresharski di continuare la propria avventura, consegnando il paese ad una fase di transizione delicata e gravida di rischi.
Nel complesso periodo apertosi con la crisi di governo, la Bulgaria si è trovata effettivamente al centro di varie faglie di tensione, che hanno messo alla prova la capacità di tenuta del paese. Improvvisa, è scoppiata la peggiore crisi bancaria degli ultimi anni, dopo quella drammatica che sconvolse la Bulgaria nell'inverno 1996-97. Una crisi scatenata dallo scontro senza esclusione di colpi tra oligarchi in lotta, i cui contorni rimangono ancora da chiarire.
E come se non bastassero crisi politica e incertezze finanziarie, Sofia è rimasta coinvolta nello scontro Russia e Unione europea sulla realizzazione del gasdotto South Stream , che dovrebbe transitare sul territorio bulgaro, e ha visto ancora una volta bloccati i fondi europei – questa volta quelli diretti all'agricoltura - a causa dell'ormai cronica mancanza di trasparenza nella gestione dei finanziamenti.

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