A cura della Dr.ssa Dora Bittau
domenica 17 maggio 2015, di Emanuele G. - 94 letture
Questo anno si celebrano i 1150 anni dalla conversione del popolo bulgaro al Cristianesimo, ad opera del Santo Re Boris. Il 2 maggio il giorno della sua morte, nella prima capitale bulgara Pliska si sono svolte solenni celebrazioni. Il Re Boris era Signore della Bulgaria dal 852 al 889. Lui ha battezzato se stesso e il suo popolo nel 865. In onore del suo padrino, l’imperatore bizantino Michele III, si chiamo’ Boris – Mihail (Michele). In questo modo, la Bulgaria non rimane isolata, e si uni’ alla grande Famiglia Cristiana. Alla straordinario evento - la fine del paganesimo e la conversione dei Bulgari al Cristianesimo, e al lungimirante sovrano bulgaro, ho dedicato quadri in diversi periodi della mia attivita’ artistica.
Il Re Boris, (dipinto su tavola – 125x70 cm; fondo d’oro), fa parte di una serie di quadri, che rappresentano i sovrani medievali bulgari. Questo e’ soggetto anche di un videoclip su youtube, intitolato “RE BULGARI”. L’immagine di Boris e’ estratta dal Vangelo didattico di Costantino di Preslav (IX-X sec).
Sotto lo sguardo del sovrano, con il vangelo in mano, i bulgari prolungano la fila ed aspettano il proprio turno per essere battezzati. I colori sono sgargianti – rosso verde, blu, e l’oro aggiunge la solennita’ all’evento. Anche le campane suonano, e le persone gioiose si affacciano alle finestre, come oggi in una parata.
Nel monocromo – Trittico, si susseguono diversi momenti, collegati alla cristianizzazione e alla fine del paganesimo - un processo difficile, epocale, per il destino dei bulgari. Certi episodi drammatici li evidenziato in bianco e nero.
Non tutti abbandonavano pacificamente i riti pagani, contro i quali, il re reagiva con fermezza e determinazione. Questi eventi sono accennati nell’ala sinistra del trittico. Nella parte centrale dell’opera si celebra solennemente il battesimo del re, dai vescovi bizantini, e veramente direttamente da Fozio. I volti incuriositi con i cuori palpitanti ed occhi scintillanti aspettano il proprio turno.
Nell’ala destra del trittico, costruttore della Chiesa Bulgara, Boris, e’ spogliato dalle insegne regali per indossare il saio monacale. In veste del re, e il suo primogenito Vladimiro Rassate, rimasto fedele al paganesimo – la ragione, per la quale, l’amorevole padre lo condanna, tenendolo al buio, per la vita, accecandolo. Un fascio di luce, attraversa il dipinto, segna la speranza, uscita dalle tenebre secolari del popolo bulgaro.
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