Pochi giorni fa è stato inaugurato un ufficio di collocamento a Sofia, per permettere ai sardi di orientarsi nel mercato del lavoro.
La nuova America è ad est. Almeno stando ai flussi emigratori. Molti italiani, infatti, sempre più colpiti dalla crisi e soffocati dalle tasse, abbandonano quel che resta del Belpaese per cercare fortuna altrove o godersi, in questo caso per i pensionati, una vecchiaia dignitosa. Tra le mete con più appeal c’è addirittura la Bulgaria.
La qualità della vita e la bassa tassazione hanno suscitato notevole interesse, in particolare, in Sardegna, una delle regioni più povere d’Italia, dove in questi anni la disoccupazione ha raggiunto livelli record.
Tant’è che è stato inaugurato – riporta www.lanuovasardegna.it – il servizio per il “collocamento” dei sardi in Bulgaria, a Sofia, alla presenza dell’ambasciatore italiano, Marco Conticelli, del direttore dell’Istituto di cultura, Anna Amendola Gine, del direttore dell’Ice, Cinzia Bruno, del capo ufficio consolare Luigi Di Gioia e del presidente generale del circolo Sardica, Gianfranco Vacca.
Lo scopo dell’iniziativa è quello di aiutare gli emigranti isolani a orientarsi nel mercato del lavoro.
Ad oggi sono una quarantina gli isolani residenti, mentre altri 300 hanno interessi nella capitale bulgara. Numeri che potrebbero aumentare. Negli ultimi mesi, infatti, sono stati molti i sardi che hanno fatto un sopralluogo a Sofia.
Un’iniziativa che gode anche dell’appoggio dell’ambasciata, come ha spiegato il presidente Vacca: “Conto molto sul circolo – ha detto – quale ausilio per lo svolgimento di eventi che interessano l’Italia in questo paese”.
Gli fa eco il suo braccio destro, Alessandro Calia.
“Abbiamo ricevuto circa 200 richieste di informazioni – ha rivelato il vicepresidente del circolo Sardica di Sofia – ma cinque famiglie sono venute qui per vedere come si vive”.
Uno stile di vita che attrae perfino i pensionati. “Giovani, sui 55 anni circa, e anche con pensioni che si aggiravano intorno ai 1500-1600 euro a famiglia. Hanno girato, hanno visto come funziona la vita, ma alla fine hanno scelto di rimanere in Sardegna – ha spiegato -. Evidentemente per vivere qui avrebbero dovuto fare troppe rinunce e non lo hanno ritenuto conveniente”.
Per chi pensa a Sofia come una nuova Eldorado si sbaglia di grosso, ma certamente può essere “una scelta ideale – ha aggiunto Calia – per chi ha un lavoro altamente qualificato, per un ingegnere, per un medico. O per un imprenditore che vuole aprile una sua azienda”.
Ecco i numeri. “In questi casi lo stipendio è più che buono – ha sottolineato - anche perché in Bulgaria si paga il 10% di tasse e il personale ha costo molto basso”. Per vivere bene, ha precisato, “bastano mille euro”. Conveniente no? “Ma trasferirsi per lavorare come dipendente non ha senso, perché lo stipendio non supera i 200 euro”, ha chiarito Calia.
La Bulgaria affascina, l’Italia no.
fonte: http://www.ilgiornaleditalia.org/news/economia-finanza/858021/L-America--Adesso-e-la.html
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