giovedì 10 aprile 2014

La Bulgaria sostiene il partner russo per "South Stream"

Il Parlamento bulgaro intende porre la sua partecipazione alla costruzione del gasdotto "South Stream" stralciata dal'altro progetto UE "Terzo Pacchetto Energia". I Parlamentari vogliono legittimare il concetto di "condotta transfrontaliera", che libera in parte il progetto della "Gazprom" dalle norme europee. La Commissione ha però messo in discussione la scelta di Sofia.

I deputati bulgari in prima lettura hanno approvato gli emendamenti alla legge sull'energia del Paese balcanico. Le modifiche adottate dall'esecutivo bulgaro mettono in risalto la posizione transfrontaliera del "South Stream", che ha più di 500 chilometri di gasdotto in territorio extra-Ue, mettento così il progetto russo in una posizione al riparo e lontana dal "Terzo Pacchetto per l'Energia dell'UE." Secondo le stesse regole della "Gazprom" essa non può controllare da sola il gasdotto, fissarne le tariffe e scaricare da "South Stream" solo gas russo. Secondo gli esperti tale liberalizzazione renderà il progetto "Gazprom" molto più caro. Il costo del gasdotto è già di per sé notevole: 16 miliardi di dollari. Ci possono essere poi spese aggiuntive? Ha risposto anche a ciò il Responsabile della Foundazione Nazionale della Ricerca e della Sicurezza Energetica Alexander Pasechnik

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