venerdì 18 aprile 2014

Elezioni Europee 2014: in Bulgaria è un test tutto interno

I paesi dell’est che si recheranno al voto nelle prossime elezioni europee 2014 si contraddistinguono in parecchi casi per una marcata fiducia nei confronti dell’Unione Europea. Fiducia che in alcuni casi deriva dal fatto che l’Ue è stata fondamentale per aprire le porte della stabilità politica e, spesso, economica; ma che soprattutto sembra derivare dal fatto che i cittadini percepiscono l’Europa come un freno nei confronti delle smanie di una classe dirigente interna che viene percepita come estremamente corrotta. E questo è il caso, per esempio, della Bulgaria.

Il 25 maggio la Bulgaria tornerà al voto per le europee per la terza volta, dopo quelle del 2009 e quelle che vennero tenute eccezionalmente nel 2007 dopo l’ingresso del paese nell’Unione. Per le elezioni europee, la Bulgaria ha un sistema elettorale proporzionale con voto preferenziale e soglia di sbarramento altissima, al 6%, con cui dovrà eleggere 17 eurodeputati. Ma com’è la situazione politica in Bulgaria? Le grandi proteste contro la classe politica che si sono registrate nel 2013 hanno portato a elezioni anticipate, in cui il primo partito è risultato Gerb (di centrodestra) con il 30% dei voti, ma in cui il governo che è riuscito a instaurarsi è di centrosinistra, guidato dal Partito Socialista (26%) e appoggiato da Dps e, incredibilmente, dall’estrema destra di Ataka. Alle elezioni del 2013 i nazionalisti hanno infatti raccolto il 7,4% dei voti e diventano un partito fondamentale per la tenuta del governo, dal momento che la coalizione tra socialisti e partito della minoranza turca non raggiunge il numero di voti sufficiente per governare.
 

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