domenica 23 giugno 2013

La protesta pacifica in Bulgaria

SOFIA – È passata più di una settimana da quando i cittadini di Sofia hanno iniziato a scendere nelle strade a manifestare contro l’attuale governo, e non sembrano avere nessuna intenzione di smettere. Stamattina le proteste hanno raggiunto il palazzo della Cultura dove si è svolto il congresso del Partito socialista europeo, di cui fa parte anche il PSB (partito socialista bulgaro attualmente al governo), ma tutte le sere dallo scorso 14 giugno un corteo pacifico e colorato attraversa le strade della città chiedendo con forza le dimissioni del governo, giudicato corrotto e animato da interessi oligarchici.

L’origine delle proteste. Il 14 giugno il premier Plamen Oresharski aveva nominato il trentaduenne parlamentare Delyan Peevski a capo dell’Agenzia per la Sicurezza Nazionale (DANS). La decisione aveva scatenato immediatamente l’indignazione della popolazione, perché Peevsky, figlio della proprietaria di un grosso gruppo mediatico bulgaro e in politica dall’età di ventuno anni, in passato era stato costretto alle dimissioni dal Partito Socialista, accusato (anche se poi scagionato) di concussione nell'ambito dello scandalo che aveva travolto la società pubblica che gestisce la produzione di tabacco. Per molti Peevski, che oltre all’attività politica è un investigatore, non possiede i requisiti per un incarico del genere, ma nonostante questo la sua nomina è stata approvata dal Parlamento appena quindici minuti dopo essere stata proposta, senza alcuna discussione.

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